Attenzione

Il mio sito web, a differenza di quanti molti possano pensare, non allude in nessun modo a manie di chissà quale genere o a limitare l'immagine femminile come puro oggetto di piacere o di battute di un certo tipo. Ho semplicemente voluto argomentare un tema molto controverso e allo stesso tempo affascinante: Il ruolo che giocano le donne nell'immagine dell'uomo nella società. Ma come (paradossalmente) questo aspetto non venga valorizzato abbastanza.Come tutti vogliano essere quelli con i soldi, il successo, la fama ma con i meriti e con una certa cultura; un pezzo da novanta, in pratica. Mi sembrava opportuno partire e concentrare il discorso da quello che è l'idea di uomo nella società: quello colto, a cui piace lo sport, interessarsi della politica del suo paese, ascoltare della musica, magari commentare un quadro o crearsi una propria "filosofia di vita"; e le donne? dove le mettiamo?. Le cercano tutti ma nessuno vuole ammettere che (quando ci si sta a contatto) non si è così "alpha" come ci crede. Anche loro contribuiscono alla nostra immagine e il non volerlo ammettere suona molto da ipocriti.Forse prestare maggiore attenzione verso di loro non è prorio una perdita di tempo, o no? Sarebbe da perdenti ammettere che senza ci sentiamo vuoti? Bisognerebbe dare una voce in capitolo anche a loro, a volte.Questo messaggio è, da canto mio, ben espresso nella rivista di Playboy, il "galateo dell'uomo moderno". Come vedrete successivamente,la parte che Playboy ha recitato nella storia dell'emancipazione femminile e nel rendere le donne centro di gravità permanente di ogni uomo è da assaluto protagonista.

Il sito è stato strutturato in maniera molto simpatica ma non sbigrativa sia per un pubblico maschile ( con riferimenti chiari come video musicali e immagini) che femminile ( con un'area dedicata al lato passionale del "Playboy",nel quale ho cercato di immedesimarmi il più possibile, essendo un ammiratore dei soggetti presi in esame, che rispecchiano a mio avviso il Playboy nella sua essenza)

Inizieremo quindi con un "applicazione alla realtà": raccontandovi una breve storia scritta di mio pugno, che può sembrare anche banale ma che rende l'idea...